Straccetti di petto di pollo BIO

Straccetti di petto di pollo BIO

220 g

€ 30,86 al kg

 
€ 6,79

Descrizione

Questo petto di pollo Biologico viene tagliato a mano dall'Azienda Agricola Marcello Paoli, dove l'arte della macelleria sopravvive ancora oggi. Prodotto perfetto per chi è a dieta o per sportivi, gli straccetti di petto di pollo si prestano a preparazioni rapide in padella o in friggitrice ad aria, dove anche una leggera panatura li renderà croccanti e sfiziosi.

Questo prodotto è l’esito di una virtuosa conversione al Biologico da parte dell’azienda agricola Marcello Paoli, che ha certificato la propria filiera e i propri allevamenti situati tra le campagne fiorentine e i bei paesaggi delle colline romagnole. Il risultato sono carni rosa, delicate e perfette per chi consuma pollo abitualmente, cercando al tempo stesso di rendere la propria dieta più etica e rispettosa verso gli animali.

Informazioni generali

Denominazione di vendita: Straccetti di petto di pollo Biologico
Quantità: 220 g
Certificazione BIO: IT BIO 009 380
Confezionamento: Sottovuoto
Scadenza minima garantita: 3 giorni
Nato Nazione: Italia
Allevato Nazione: Italia
Macellato Nazione: Italia
Sezionato Nazione: Italia
Modalità di consumo: Previa cottura
Modalità di conservazione: conservare in frigorifero 0-4° C

Che differenze ci sono tra il pollo convenzionale e quello biologico?

Le differenze tra questi due metodi di allevamento non sono poche ed è necessario fare un po’ di chiarezza per aumentare la consapevolezza di quello che scegliamo quotidianamente.

La razza impiegata negli allevamenti convenzionali è solitamente un incrocio tra più razze, in modo da ottenere la migliore “macchina da allevamento” possibile per velocità di crescita e quantità di cibo ingerito. Queste sono tutte caratteristiche molto rilevanti per chi alleva animali, dove ogni capo corrisponde ad un costo e più l’animale è efficiente, meglio è per l’azienda (da un punto di vista prettamente economico). Negli allevamenti biologici invece le razze sono selezionate tra quelle rustiche, spesso caratterizzate da un accrescimento più lento e un peso finale inferiore, ma più resistenti per svolgere una vita all'aperto, in quanto il disciplinare del biologico vieta l’uso di antibiotici. Le razze selezionate per gli allevamenti biologici possono essere anche incroci, che però vengono allevati in modalità più rispettose dell’etologia degli animali senza esasperarne al massimo le caratteristiche.

Il metodo di allevamento è una delle differenze più note ed evidenti. Se da un lato i polli crescono a terra in capannoni coperti molto affollati (la legge consente di allevarne tra i 33 e i 42 kg per metro quadrato), dall'altro la densità di allevamento è sottoposta a tutti i limiti del disciplinare biologico: i polli degli allevamenti biologici hanno circa il doppio dello spazio per razzolare al coperto e devono poter accedere agli spazi aperti adiacenti l’allevamento per almeno un terzo della loro vita.

L’età di macellazione: negli allevamenti intensivi al coperto i polli vengono macellati dopo circa 35 giorni, mentre il pollo biologico non viene macellato prima di 81 giorni.

L’alimentazione è un altro importante fattore per differenziare queste due tipologie di allevamento. La dieta dei polli da allevamento convenzionale è generalmente costituita da cereali e legumi come grano, mais, sorgo, soia, e da oli vegetali, vitamine e sali. Quella dei polli bio, per quanto non sia così diversa in termini di “menu”, ha un vincolo ulteriore: tutti i mangimi provengono da coltivazioni certificate biologiche (rassicurando quindi sull'assenza di pesticidi, sostanze chimiche e OGM, ammessi invece nei mangimi convenzionali) che per un minimo del 20% devono essere prodotti dall'azienda stessa o dalla cooperazione di altre aziende agricole biologiche.

Il pollo biologico è privo di antibiotici?

Tendenzialmente sì. Il regolamento europeo vieta l’uso di antibiotici e medicinali nel biologico per trattamenti preventivi, concesso invece negli allevamenti convenzionali, prediligendo preparati omeopatici e fitoterapici solo nel caso di effettiva necessità.
Un pollo biologico senza antibiotici non significa però che non gliene siano mai stati somministrati. Infatti, il regolamento europeo ammette l’impiego di antibiotici in via del tutto eccezionale sotto la responsabilità di un veterinario sui capi contagiati, se le cure omeopatiche non fossero state sufficienti a evitare le sofferenze e i disagi dell’animale. Solo dopo un periodo di isolamento, fino al completo smaltimento dell’antibiotico, i polli ormai sani vengono reintrodotti nel pollaio.
Nel caso in cui un animale o un gruppo di animali venisse sottoposto a più di 3 cicli di antibiotici, a quel punto perderebbe la certificazione biologica, uscendo sul mercato come pollo convenzionale. Possiamo quindi dire che il pollo biologico è molto meno soggetto all'uso di antibiotici rispetto ai polli degli allevamenti convenzionali, dove è invece consentito l’uso preventivo sull'intero pollaio.