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Sara Benigni è una ragazza marchigiana che ha raccolto l’eredità delle donne di famiglia, prima di lei la bisnonna, la nonna e la mamma. Dal carretto si è passati all’ape e poi ai furgoni coibentati e infine all’azienda. Il fil-rouge tra le generazioni e le storie delle donne della azienda di Sara, la Adriamar, è la forte passione per il settore ittico, il lavoro, l’artigianalità. La sua esperienza partì, insieme alla madre, cucinando pesce alle sagre locali e girando con un furgone per fare vendita diretta itinerante. Più tardi questa magnifica forza femminile comprò un terreno e costituì l’azienda, puntando alla vendita in Italia, così come all’estero. “Era meravigliosa, era l’azienda più bella e organizzata di tutte le Marche” racconta Sara con gli occhi quasi un po’ lucidi. Era, sì, perché nel 2007, purtroppo, una lampada causò l’incendio notturno dello stabilimento, provocando la chiusura della Adriamar e di tutto quello che era stato costruito, con passione e forza, dalle donne della famiglia di Sara.
La storia doveva però continuare. La vita di Sara, per puro caso, qualche giorno dopo la disgrazia si incrocia con quella di Gianluca, responsabile della San Benedetto che all’epoca già commercializzava prodotti ittici, dando vita a una meravigliosa collaborazione. Gianluca prese a cuore la storia di Sara, la aiutò a rimettersi in carreggiata, dandole la forza di riprovarci nuovamente, con il suo affiancamento. Non a caso, oggi, i due sembrano quasi padre e figlia.
Gianluca si occupa della logistica mentre la vita di Sara, ora proprio come un tempo, inizia alle 3 del mattino all’asta del pesce e continua nei diversi laboratori di produzione dove, insieme a un gruppo di collaboratori, lavora il prodotto nostrano appena pescato (alici, sardine, triglie, moli…) e lo trasforma secondo le ricette della vecchia Adriamar, proponendo svariate marinature, sughi di pesce, pasti sani per i più piccoli. Il punto di forza dei prodotti di Sara e della San Benedetto è sicuramente l’utilizzo di materie prima locali, senza additivi e conservanti, trasformate utilizzando ricette della tradizione, con una storia spiacevole alle spalle, ma con una nuova forza e voglia di rimettersi in gioco ed esprimersi.